River Bruara (Iceland) 

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Da Seltfoss abbiamo guidato a nord-ovest per circa 35 km sulla strada 35. Dopo aver attraversato il ponte sulla Bruara abbiamo girato a sinistra su una strada sterrata che conduce a una capanna di legno e un piccolo parcheggio. Scendiamo dall'auto e non vediamo l'ora di montare le canne e indossare i waders. Siamo in vena di pescare e il fiume sembra perfetto..


Il Bruara è un affluente di destra dell'Ölfusa, il più grande fiume islandese. Nel Bruara ci sono salmerini e trote fario. Si dice che qualche salmone sia anche presente.


Iniziamo con ninfe e mosche secche, attirati dalla corrente piatta e da una moderata presenza di piccoli plecotteri, ma non vi è alcun segno di attività. Dopo 30 minuti passo allo streamer.


Il centro del fiume è profondo e invitante. Recuperando lo streamer mi aspetto un'abboccata in qualsiasi momento, ma non succede niente. Dopo circa un chilometro raggiungo un profondo canyon, dove mi batto tutti i posti a portata di lancio. Ma ancora niente.


A poche centinaia di metri lo scenario è da sogno, un gruppo di cataratte domina il paesaggio.


Nonostante siano trascorse alcune ore senza vedere l'ombra di una pinna, concordiamo che qui devono esserci dei pesci. Peschiamo ogni corrente e possibile tana. Il fiume è grande e a volte ci dispiace di non avere la due mani.


Dopo aver battuto la possimità della riva, proviamo a pescare il correntone centrale. Non è facile raggiungere il mezzo del fiume, la corrente è impetuosa e con il fondo estremamente scivoloso rischiamo più volte di finire a mollo o peggio.


È tardo pomeriggio. Non abbiamo ancora visto un pesce nè una bollata. Niente di niente. Ci sediamo, perplessi, nello splendido paesaggio, guardando il blu in cerca di un segno.


Decidiamo di tornare indietro verso la macchina, dove sappiamo esserci fondali più bassi. Speriamo che la sera possa portare qualche schiusa.


Vicino a una piccola isola vengo attaccato da un gruppo di sterne artiche. All'inizio sottovaluto il loro volarmi intorno alla testa, pensando che allontanandomi per la mia strada mi lascino in pace. Ma dopo dopo pochi passi(fortunatamente avevo indossato il cappuccio della giacca) mi arriva una beccata niente male sulla cucuzza. Devo difendermi facendo roteare la canna per tenerli alla larga.


E poi accade. Dopo aver lanciato a monte lascio affondare lo streamer. Proprio prima di un meandro ho un'abboccata. Una bella trota fario prende lo streamer rosa fosfo e si impegna in una dura lotta per la vita


Siamo nella terza settimana di giugno e il sole non tramonta a questa latitudine. Dopo aver pescato per più di dodici ore ci arrendiamo. Smontiamo le nostre cose e ci concediamo un ultimo sguardo a questo affascinante fiume. Forse la prossima volta avremo più fortuna.


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